top of page

VACCINAZIONI - ERRARE È UMANO... NASCONDERE È SCIENTIFICO

  • da "La Nemesi" n. 3 - Giugno 2006
  • 27 feb 2016
  • Tempo di lettura: 8 min

Nell'opporci alle pratiche di sfruttamento è importante non soffermarsi solo sull'indignazione che proviamo difronte agli scempi dei quali veniamo a conoscenza. È necessario mettersi alla ricerca delle cause prime per cogliere i problemi alla loro radice, in modo da non rimanere intrappolati in una visione semplicistica del mondo che spesso porta le parti in causa ad accusarsi a vicenda, senza focalizzare il punto fondamentale delle questioni. Confrontarsi ad esempio sul fenomeno “vaccinazioni” implica un approfondimento della tematica che vada oltre le valutazioni fornite dalle diverse schiere scientifiche: se ci limitiamo ad osservare le motivazioni portate da chi è pro e da chi è contro esclusivamente sul piano tecnico, non abbiamo la possibilità di farci un opinione veramente propria, dovendo per forza di cose fidarci di una tesi piuttosto che di un'altra. In simili contenziosi spesso hanno la meglio gli interlocutori che sfoggiano linguaggi più forbiti o coloro i quali hanno sviluppato vere e proprie tecniche di convincimento dialettico. Quando invece poniamo i discorsi su di un piano che spetta a tutti, quello sociale, allora non solo riconquistiamo la capacità di decidere delle nostre vite, ma sanciamo il diritto collettivo e individuale di restituire l'esistenza a chi la conduce, strappandola di mano a chi l'ha sottratta sostenuto da una pretesa superiorità. Ed è l'impianto sociale ad averlo consentito, seguendo sovente l'impostazione tracciata dai tecnocrati che sono al governo.

Ciò non toglie che prendere atto delle valutazioni di carattere scientifico può aiutare a sciogliere i nodi più spinosi e gli artifizi più subdoli delle questioni. Il medesimo metodo di indagine ci accompagna nell'analizzare svariati argomenti della scienza per entrare nel merito del ricorso alla sperimentazione animale. Opporsi in modo significativo alla vivisezione comporta una presa di posizione avversa non solo alle torture giudicate inutili e crudeli.

È necessario analizzare tutto il sistema scienza, evidenziando le analogie che esistono tra svariati tragici aspetti dell'esistenza in una società fortemente medicalizzata e dove molti puntano all'immortalità per la specie umana.

È doveroso chiedersi se la felicità provenga dalla condivisione di principi come l'equità e la solidarietà o se la legge del più forte debba vigere nelle giungle metropolitane. Chi adopera questa frase fatta per estendere all'uomo il diritto di nuocere ai più deboli non fa che opera di strumentalizzazione. Tali banali motivazioni denotano, oltre che un'assenza imbarazzante di conoscenza del mondo animale, un'insensibilità così grande da far tremare bambini, ammalati e portatori di handicap di fronte ai membri della specie dominante; sostenerle significherebbe negare il valore del soccorso, dell'appoggio reciproco, di ciò che può rendere uomo un uomo. Aborriamo quest'appiattimento e stravolgimento che si applica all'idea di natura e comportamento naturale.

[…] affrontiamo il tema delle vaccinazioni, su bambini, adulti e animali: se affrontato con la mente sgombra dalle informazioni di tipo propagandistico, costituisce un esempio lampante di come siano gli obbiettivi sballati della ricerca la ragione essenziale per cui anche i metodi più discutibili e inaccettabili diventano legge e consuetudine.

Gli scienziati lavorano per avere la meglio sulle risposte della natura alle sollecitazioni di una società inquinante che provoca sempre nuove epidemie: la sfida per loro diventa essere in grado di correre ai ripari e non di prevenire e curare. Non si ha interesse ad affrontare le cause, perché non viene messa minimamente in discussione la civiltà che finanzia i laboratori. Per loro la vita è lì, nasce e muore in asettiche mura glorificate da preziosi riconoscimenti e attestati.

Adulti viziati che manipolano giocattoli pericolosi, ai quali sembra diventato impossibile spiegare che ciò che bisogna saper fare è fermarsi, fare dei passi indietro, girare pagina e guardare con speranza e raddoppiato impegno ad un'inversione di tendenza.



Le cavie siamo noi


Un atto terapeutico così importante come la vaccinazione deve essere considerato nella giusta dimensione con coscienza e cognizione di causa in particolare dai genitori che oggi subiscono questa imposizione dallo Stato.

La vaccinazione è un dogma, ogni vaccino è valutato come principio e non esaminato nelle sue componenti, quali: la percentuale statistica di incidenza della malattia, considerata in base a dati epidemiologi certi riferiti alla popolazione da vaccinare, la composizione del prodotto, il tempo di sperimentazione e la sua efficacia.

Il vaccino viene pubblicizzato e offerta a un pubblico indifeso, il bambino. Lo Stato italiano interviene in modo arbitrario limitando la sua libertà personale fin dal primo anno di vita, stabilendo a priori gli interventi per la salute. Assistiamo così a una trasformazione del rapporto genitore figlio. Non è più il genitore a difendere la salute del figlio attraverso il proprio modo di pensare e di vivere: è lo Stato a decidere, in base a leggi coercitive, gli interventi sanitari da attuare.

Lo Stato italiano e quello francese sono gli unici in Europa a mantenere l'obbligo vaccinale. L'obbligo non contempla però gli stessi tipi di vaccini. Numerosi genitori violando queste leggi, sono riusciti ad ottenere una modifica del regolamento scolastico che fino a qualche anno fa escludeva i bambini non vaccinati dalla scuola dell'obbligo. Molte associazioni nascono dalla necessità di affermare quanto meno il principio della libertà di scelta e di combattere tutte le leggi impositive affinché ogni persona non venga perseguitata se decide di curarsi secondo le proprie convinzioni.

Gli atteggiamenti di giudici dei tribunali dei minori si sono rivelati assolutamente irrispettosi dei genitori che non vaccinano, condannandoli sovente all'affievolimento della patria potestà (provvedimento neppure contemplato dalle leggi vaccinali e dal codice civile).

Vi è quindi un uso coercitivo e condizionante della cosiddetta potestà genitoriale da parte della magistratura a sostegno di un dogma della medicina. Vi è quindi un uso strumentale degli individui a favore di un pensiero medico che non è la verità assoluta, come dimostra la storia di ogni vaccino sperimentato sulla pelle delle cavie bambini e animali.

Le vaccinazioni sono la scoperta scientifica più redditizia del secolo: le multinazionali farmaceutiche propugnano sempre nuovi vaccini che vanno a sostituirsi a quelli ritirati dal mercato a causa dei danni provocati. Quella che chiamano ricerca è nelle loro mani! Gli slogans pubblicitari nascondono alle persone gli effetti collaterali dei vaccini.

L'ignoranza prodotta da una tale propaganda porta gli stessi medici a non riconoscere letteralmente i danni da vaccino e quindi a non segnalarli: in Italia il “sacrificio” imposto alle vittime dei vaccini è oltretutto inesistente dal punto di vista statistico. Oltretutto con ogni vaccinazione si inietta ad un fanciullo una quantità di virus molto più elevata rispetto a quella che il bambino svilupperebbe nel caso di contrazione di una reale malattia infettiva.

Il Ministero della sanità fa finta di non sentire. Anzi, fa di più: il piano nazionale aumenta il numero delle vaccinazioni consigliate. Senza alcuna informazione dalle ASL, tanto è d'obbligo… Per le vaccinazioni facoltative è comunque prevista la firma del genitore, come presa di responsabilità. Inoltre si accorpano le punture in un'unica soluzione, risparmiando al bambino qualche puntura, ma non l'abnorme quantità di farmaci somministrati in una sola volta.

Lo Stato non prevede nemmeno corsi di aggiornamento per gli operatori ASL sulle reazioni avverse ai vaccini. I bambini sono considerati cloni della specie umana: non si pensa che ognuno di loro avrà una reazione diversa a seconda del caso. Non solo, ogni reazione avversa al vaccino viene considerata nella norma oppure non viene messa in relazione causale con la vaccinazione. Conseguenza: per lo Stato non esistono danni da vaccino, sarebbero così inconsistenti da non entrare in alcun registro. I danni denunciati in Italia sono notevolmente inferiori rispetto a Stati Uniti e Germania, per esempio. Nemmeno della paradossale legge istituita per l'indennizzo dei danni provocati dai vaccini nessun genitore è informato.



Gli animali usati per la produzione di sieri


All'inizio del XX secolo, dopo aver constatato che la produzione di sieri per il vaiolo su bambini orfani provocava la diffusione di tutti i tipi di malattie del sangue, si passava a produrre il vaccino sulla pelle dei vitelli. I vitelli venivano rasati e sull'addome si effettuavano un centinaio di tagli sulla pelle per introdurvi i virus del vaiolo. Così si creava un'ampia superficie di materia purulenta destinata a produrre il vaccino del vaiolo. Successivamente gli animali venivano uccisi.

Sempre più persone si rendevano conto che i bambini orfani non erano esseri umani di seconda classe che potevano essere utilizzati a scopi sperimentali. Nascevano anche delle voci contro l'utilizzo di vitelli per la produzione dei sieri. I vitelli venivano legati nelle stalle per non potersi sdraiare. L'intero procedimento era così crudele da sollevare le proteste delle associazioni per la protezione degli animali. Inizialmente si cercò di calmare le contestazioni, dicendo che il siero del vaiolo fosse prodotto su colture di tessuto. Non era vero, dato che la produzione di siero veniva regolata attraverso la legge. Il paragrafo riguardante la norma “esecuzione della legge sulle vaccinazioni” diceva come segue: <<Vaccinazioni contro il vaiolo sono da effettuarsi soltanto con un vaccino animale. Il vaccino deve essere procurato dagli istituti statali per le vaccinazioni.>> Tutti gli istituti per le vaccinazioni erano tenuti a rispettare tale norma e lavoravano di conseguenza.

Per ricavare e produrre gli altri sieri, che si utilizzano nei procedimenti per le vaccinazioni di oggi, servono animali oppure organi animali visto che i virus possono svilupparsi e moltiplicarsi soltanto in sistemi vivi.

La protesta degli animalisti ottenne che l'industria farmaceutica dichiarasse di usare per la produzione del vaccino, dove possibile, materia non proveniente da animali vivi. Certi vaccini venivano ricavati dalle membrane di uova di gallina. Altri l'industria farmaceutica sarebbe in grado di produrli su cellule. Si tratta di cellule cancerose, ma che non vengono ufficialmente definite tale. Una tipologia di esse viene chiamata semplicemente “file di cellule”, per nascondere il fatto che si tratta di cellule cancerose. L'industria farmaceutica non ha mai avuto il dubbio che l'aumento del cancro nei bambini potesse essere collegato all'utilizzo di queste cellule cancerose.

Nel caso di vaccini prodotti da uova di gallina si calcola che per ogni vaccinazione sia necessario un uovo, cosa che indica l'elevata quantità di uova di gallina necessarie.

Ora l'industria farmaceutica dichiara che la maggior parte dei vaccini viene prodotta con tecnologia genetica. Nessuno può assicurarci che tali vaccini abbiano veramente un effetto protettivo, e come per tutti i prodotti derivanti da questa tecnologia non possiamo mai sapere cosa attenderci. La creazione in laboratorio di organismi, siano essi cellule, virus o piante, con un codice genetico alterato e senza possibilità di esistere in natura è solo l'ultima frontiera della scienza e uno dei principali pericoli che ci troviamo ad affrontare.


Le cose che avremmo potuto dire sono tante, dalle campagne di vaccinazione contro il morbillo più recenti in Africa che hanno aumentato del 20% la mortalità infantile in quelle aree (fonte la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità) all'esportazione di vaccini anti-vaiolo arrivati addirittura fino alle tribù dei Boshimani, fino ad allora libere da questo virus; dal caso del vaccino anti-epatite B del quale si dota solo l'Italia grazie all'opera del famigerato ex ministro De Lorenzo, che nel '90 riscosse tangenti plurimiliardarie, fino a citare e descrivere i casi più eclatanti di contagio diretto dai vaccini.

Forse la contraddizione più chiarificatrice dei meccanismi che regolano questo ed altri campi della sanità è rappresentata dallo scandalo del mercurio, componente presente nella maggior parte delle vaccinazioni. Dichiarato tossico non è stato tolto dai preparati in commercio come stabilito in principio da un decreto legge, per motivi esclusivamente economici. Le case produttrici di farmaci hanno ottenuto e deciso di esaurire prima le scorte, rimandandone la sostituzione […] .

La nostra intenzione è quella di fornire notizie nascoste da chi ha interessi in questo meccanismo. Di certo, le obbiezioni fornite sul fenomeno sono sufficienti a generare in noi il sospetto che esista un filo conduttore che collega il falso e sadico mondo della vivisezione al retroterra in cui prolifica gran parte della scienza ufficiale.

 
 
 

Comments


RECENT POSTS:
SEARCH BY TAGS:

© 2016 by Wild and Free

bottom of page